
La scelta di edificare la fabbrica del tabacco a Sacco è indice di quanto la città di Rovereto e l'intera zona della Vallagarina godessero di una posizione di particolare privilegio nei rapporti con l'amministrazione centrale austriaca, ma è anche dovuta a gravi problematiche di carattere occupazionale, legate alla forte crisi del settore serico, che si tentava in questo modo di arginare. La decisione è seguita a decenni di accese discussioni e di forti pressioni esercitate dai comuni di Sacco e di Rovereto. Borgo Sacco rappresenta in questo momento solamente un simbolo della floridezza economica che quel piccolo borgo può avere raggiunto nel periodo in cui godeva del monopolio del trasporto delle merci sull'Adige da Bolzano a Verona. Riguardo al commercio e al trasporto fluviale di legname e merci, terminato attorno alla metà del XIX secolo con la costruzione della linea ferroviaria, agli abitanti di Sacco è riservato sin dal Cinquecento il diritto esclusivo di condurre le zattere sul fiume. Il piccolo comune vive, infatti, degli introiti derivanti dai dazi imposti alle merci che transitano nel suo porto; la costruzione della ferrovia avrebbe messo in ginocchio l'economia di questo borgo. Il borgo di Sacco è situato, inoltre, nel centro della produzione del tabacco e la popolazione è dotata anche di buone conoscenze tecniche.
Attorno alla metà del 1851 si cominciano a demolire i vecchi edifici esistenti sull'area destinata alla costruzione e si procede poi con il livellamento del terreno e l'operazione di sterro per le fondamenta.
Durante i lavori, venne distaccato dalla fabbrica di Trento e installato nel palazzo dei Conti Bossi-Fedrigotti, un laboratorio di fabbricazione sigari per l'addestramento delle maestranze locali (queste donne che furono le prime a lavorare nella nuova Manifattura, venivano proprio per questo chiamate “palaze” -testimonianza di Speranza Magnani).
Nello stesso anno cominciano i lavori per la costruzione della imperiale regia Manifattura tabacchi di Borgo Sacco la quale, per molti decenni, rappresenta l'industria trentina con la maggiore capacità di assorbimento di manodopera. Il fabbricato nasce da un progetto dell'ing. Latzel della direzione generale dei lavori di Vienna.
Terminati i lavori di costruzione degli edifici urgeva in primo luogo l'installazione della forza motrice per azionare le macchine necessarie alla fabbricazione dei tabacchi da fiuto e cioè, pile, molini, bagnatrici, mescolatrici, ecc. A tale scopo veniva utilizzata la roggia (canale industriale) che, deviata da torrente Leno in prossimità del Castello di Rovereto, attraversava la città, fornendo forza motrice a parecchi opifici e scorrendo poi verso Sacco passava sotto la nuova Manifattura tabacchi in canale sotterraneo, per gettarsi, dopo altri 300 metri di percorso, nell'Adige in località Moja.
La Manifattura Tabacchi di Rovereto entra in funzione nel 1854-1855 con due laboratori di 220 operaie l'uno; con la crisi dell'industria tessile, il caso della imperiale regia Manifattura Tabacchi di Borgo Sacco rappresenta, e lo sarà anche per gran parte del XX secolo, l'unico esempio di azienda industriale nella provincia.
Tra il 1850 e il 1870, nel Distretto di Rovereto, c'erano 200 filande, in cui erano impiegati 8.000 lavoratori e 35 filatoi dove lavoravano 1.600 persone. Nel 1870, la manodopera impiegata nei campi di tabacco vicini alla fabbrica di Sacco si aggirava sui 1.200, che salivano a 1.680 nel 1906.
L'anno successivo nasce a Rovereto la società di Mutuo Soccorso per gli Artigiani e e Operai, ma questa organizzazione non è, in Trentino come in tutta Italia, che l'espressione della tendenza al paternalismo presente all'interno della classe al potere; la costruzione di una fabbrica di tali dimensioni ha rivestito un ruolo fondamentale per la formazione di una solida classe operaia e la costituzione di un sindacato che, per ragioni storiche, è in prevalenza di matrice cattolica. Nel 1896 nasce la Società Operaia Cattolica, a dimostrazione del peso che hanno all'interno delle classi subalterne, soprattutto femminili, la Chiesa e le sue filiazioni.
La fabbrica si snoda in tre articolazioni: un fabbricato per la lavorazione, un magazzino adatto a tenere le greggi ed infine un fabbricato al cui interno si potesse rendere efficace la macera delle foglie del tabacco. Inizialmente la lavorazione si sviluppa attorno a quattro prodotti: il sigaro Virginia (Virginia comuni, Esportazione, Speciali, Imperiali); tabacchi da fiuto (Scaglia di lusso, nostrano fino, radica paesana, foglia di levante, scaglia fermentata, scaglia naturale); produzione di estratto di tabacco (che viene fatto con i residui del tabacco – quasi l'8 % nella produzione dei sigari – e utilizzato come antiparassitario in agricoltura); sigarette a mano (produzione sperimentale che viene poco dopo tempo abbandonata). La produzione maggiore è senz'altro quella dei Virginia che a poco a poco assorbe tutte le altre produzioni minori (Virginiosa, Sigari Portorico, Esteri e Esteri misti).
Nel 1859 si producono mensilmente già 50 quintali di tabacco da fiuto, 50 quintali di tabacco da fumo e 500.000 sigari vari.
Mentre la preparazione del trinciato e della polvere da fiuto è già all'origine meccanizzata, per tutta un'altra serie di attività legate alla produzione del sigaro, quali la scostolatura e lo spulardamento, la meccanizzazione non è in grado di sostituire l'attività manuale delle tabacchine. Le attività di produzione dei sigari e quella del loro confezionamento rivestono una grande importanza all'interno del ciclo produttivo della Manifattura durante il XIX secolo e richiedono, inoltre, una notevole pratica manuale. In queste mansioni assume, dunque, un particolare rilievo la manodopera femminile; questa nuova figura di operaia specializzata finisce con il conferire un maggiore rilievo alla presenza femminile dal momento che proprio alle donne viene affidata la parte più delicata del lavoro manifatturiero.
La città di Rovereto è invasa in questi decenni da un esodo continuo di lavoratrici provenienti dalla Vallagarina e dai principali paesi della valli circostanti, Brentonico, Trambileno e Vallarsa. Inoltre esiste il problema dell'attraversamento del Leno, il quale non è di trascurabile importanza per le lavoratrici della Manifattura che giungono dai paesi circostanti; questo viene affrontato dalla stessa direzione della Manifattura. L'idea di costruire un ponte per il solo passaggio pedonale, comincia a concretizzarsi nel 1874; alle lavoratrici viene chiesto, nella misura di un soldo al giorno, di concorrere alla spesa per la costruzione ed il mantenimento del ponte e le trecento donne che giornalmente ne avrebbero dovuto usufruire, accettarono. El pont dele zigherane 4, come viene immediatamente denominato, viene inaugurato nel 1877 alla presenza della principessa Gisella d'Asburgo-Lorena.
Le ragazze che vengono da lontano sono costrette a rimanere fuori casa fino al sabato pomeriggio. In questo senso, le conseguenze che tale migrazione fornita dalle campagne e dai paesi di montagna ha nel fragile tessuto urbano di Sacco e Rovereto sono quelle di una grossa crisi degli alloggi; Rovereto passa, infatti, da un rapporto di 1 casa per 12 abitanti nel 1880 a 1 casa per 16 abitanti nel 1910, con un forte rialzo dei prezzi d'affitto su tutto quanto il territorio cittadino, che incide in modo rilevante sul costo della vita.
Attorno alla Manifattura si sviluppano comunque una serie di attività legate soprattutto alle prime fasi della lavorazione della foglia, la coltivazione e la raccolta della pianta. Il 70% di ciò che viene lavorato all'interno della Manifattura viene coltivato nella bassa Vallagarina e soprattutto nei dintorni di Mori, Ala e Rovereto.
A Borgo Sacco rimane con il passare del tempo solamente la produzione di sigarette Nazionali Esportazione e quella del sigaro toscano; quest'ultimo è composto da tabacchi della varietà Kentucky; la confezione del toscano, sebbene fosse facilitata dall'introduzione di nuovi macchinari, come il taglierino a pedale, viene eseguita attraverso lo stesso procedimento utilizzato per quella dei Virginia.
Nel giugno del 1996 scade il rapporto di cooperazione produttiva della Philip Morris con il Monopolio dello Stato il quale viene, in seguito, rinnovato sino al 31 gennaio 1998; il 27 luglio del 2000, la Manifattura Tabacchi di Borgo Sacco diviene una proprietà dell'Ente Tabacchi Italiani, nato nell'agosto del 1998 e destinato a diventare, nell'arco di soli due anni, un'azienda a capitale privato.
I passaggi successivi alla fine del Monopolio, dopo l'accoglimento delle direttive comunitarie, sono tali da non poter più far conto sulle provvidenze pubbliche e sul sistema dei bassi salari. Ciò segna la fine delle concessioni di manifesto e delle concessioni speciali, cosa che comporterà ulteriori processi di modernizzazione.
Nel marzo del 2001 viene firmata un'ulteriore proroga della convenzione, che esiste dal 1992, tra Eti e Philip Morris, ma la situazione non è semplice dal momento che “l'Eti produceva la maggior parte delle sigarette Usa che poi finivano sul mercato italiano” e, allo stato attuale di cose, controlla solamente il 30% del mercato nazionale, contro il 60 % della Philip Morris.
(…) la Manifattura lavorava sempre meno per il mercato interno a favore delle multinazionali estere. Nel 1986 il 65 % delle sigarette che uscivano dalle aziende finivano sul mercato nazionale, nel 1998 la quota era ridotta al 37 %.
Il 18 dicembre del 2003 l'Antitrust da il via al processo di acquisizione di Eti s.p.a., al quale lo stabilimento di Borgo Sacco fa riferimento; il 16 luglio dello stesso anno il Ministero dell'Economia cede l'intera struttura alla British Italian Tobacco, branca italiana della British American Tobacco. La vendita a Bat è condizionata al mantenimento dei livelli occupazionali per un periodo non inferiore al triennio in capo all'acquirente e alla garanzia da parte dell'Eti s.p.a. di una determinata quantità di commesse. Per mantenere in vita la Manifattura di Bologna, in seguito alla perdita della quota di Philip Morris, la Bat deve togliere produzione agli opifici di Rovereto, Lecce, Chiaravalle e Scafati; il centro manifatturiero per la lavorazione del tabacco di Bologna è quello che viene maggiormente colpito dall'abbandono di Philip Morris ed infatti passa da 244 a 162 dipendenti, mentre la produzione scende da 11.600.000 Kg a 3 milioni di Kg. La situazione di Rovereto è per il momento migliore: la produzione passa in un anno da 6.100.00 Kg a 5.100.000 Kg e gli operai licenziati sono 17. Nel 1999 la Manifattura di Borgo Sacco offre lavoro a 270 operai e nel 2004 questi sono solamente 154.
Sino al 2 novembre del 2008, la Manifattura di Borgo Sacco, la quale mantiene ancora oggi intatta la sua struttura originale, diviene una delle quattro sedi espositive di una tra le più importanti biennali europee di arte contemporanea, Manifesta 07. La Manifattura Tabacchi di Borgo Sacco ha chiuso ma, per non dimenticare le zigherane, è nato un comitato che tra le proprie finalità ha quello di valorizzare tutti i documenti che costituiscono l'archivio della Manifattura, documenti acquisiti dal Comune di Rovereto e conservati alla Bibioteca Civica “G. Tartarotti”, assieme a quello di raccogliere i fondi per realizzare un monumento in ricordo di queste donne.
Sulle ceneri di questo opificio roveretano sta nel frattempo cercando di nascere un'altra realtà; il progetto si chiama «Hub Rovereto» ed è una novità partita da alcuni giovani imprenditori e ricercatori universitari, con l'interazione di alcune imprese sociali e cooperative, la quale ha lo scopo di sostenere e promuovere dei progetti innovativi in termini di edilizia sostenibile, di gestione del territorio e di fonti rinnovabili. Il consiglio di amministrazione è presieduto da Gianluca Salvatori ed è composto da Stefano Robol e Diego Loner.
2 AA.VV., Centenario della Manifattura tabacchi di Rovereto, Tip. Baldazzi, 1955, p. 12
3 A. Gerola, I 150 anni del Gigante. Storia della Manifattura Tabacchi di Rovereto attraverso immagini e testimonianze, Edizioni Osiride, 2004, p. 12
4 “Zigherana”, che deriva dal termine dialettale zigaro = sigaro, significa confezionatrice di sigari.
5 A. Gerola, Op. cit., p. 159
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